Quando si parla di prestiti e finanziamenti, uno dei concetti fondamentali da conoscere è quello di tasso di usura. Ma cosa significa esattamente? Come si calcola e perché è così importante fare attenzione a questo valore?
Capirlo è essenziale per tutelarsi e riconoscere se un prestito sta rispettando i limiti stabiliti dalla legge.
Il tasso di usura è il tasso d’interesse massimo che può essere applicato legalmente a un prestito o a un finanziamento. Superare questo limite significa commettere un reato, perché si approfitta della posizione di difficoltà economica del cliente.
In Italia, è la legge n. 108 del 1996 a regolare l’usura, stabilendo criteri precisi per il calcolo del tasso soglia oltre il quale un tasso d’interesse diventa usurario.
Il tasso di usura viene determinato dalla Banca d’Italia e pubblicato ogni trimestre. Si basa sui Tassi Effettivi Globali Medi (TEGM) applicati dalle banche e dagli intermediari finanziari per ogni categoria di operazione (es. prestiti personali, cessioni del quinto, mutui).
Il tasso soglia si ottiene aumentando di un certo margine (in genere il 25% + una soglia fissa) il TEGM di riferimento.
Il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) è il valore che esprime il costo totale del finanziamento, includendo interessi, spese accessorie, commissioni, ecc. È proprio il TAEG che viene confrontato con il tasso soglia per verificare se il prestito è a norma di legge.
Se il TAEG supera il tasso di usura, il contratto può essere considerato nullo o parzialmente illegittimo, con conseguenze legali anche per l’intermediario.
Perché è importante conoscerlo?