Da pochi giorni è entrato in vigore il nuovo decreto con le misure anti COVID per contenere la terza ondata e a breve è previsto il nuovo Decreto Sostegno firmato dal Premier Draghi.
Le novità che trapelano circa il nuovo Decreto parlano di 32 miliardi di euro di aiuti per le chiusure obbligate dall'inizio dell'anno.
Per quanto riguarda i ristori, il pacchetto dovrebbe arrivare a 11 miliardi destinati a tutte le attività economiche con partita iva, sia imprese che professionisti, che hanno accusato delle perdite.
La percentuale delle perdite registrate da queste attività, fissata precedentemente al 33%, con il nuovo Decreto, potrebbe essere abbassata al 30%.
Tra i settori più penalizzati in questi mesi invernali di pandemia c'è sicuramente quello della Montagna alla quale sembra sia destinata un'aggiunta di 600 milioni. Inoltre, per quanto riguarda i lavoratori dei settori turismo e spettacolo è previsto un rinnovo delle indennità.
Con il nuovo Decreto Sostegno è previsto un prolungamento della Cassa Integrazione e del blocco dei Licenziamenti.
Altro tema delicato e centrale nel nuovo Decreto Sostegno in arrivo è quello del lavoro che si divide in blocco dei licenziamenti e cassa integrazione.
Al pacchetto Lavoro dovrebbero essere destinati circa 10 miliardi; per la cassa integrazione è previsto un rifinanziamento fino a giugno per tutti e fino al ottobre per le piccole imprese che non sono tutelate dalla Cig ordinaria.
Un altro miliardo verrà destinato al reddito di cittadinanza e altre tre mensilità per chi percepisce il reddito di emergenza. Inoltre è prevista una proroga di altri due mesi per l'indennità di disoccupazione Naspi.
Il blocco dei licenziamenti, già definito dall'ex Premier Conte, la cui scadenza era prevista per il 31 marzo 2021 scorso, è stato prorogato. Nel decreto sostegni portato avanti dal Premier Draghi è stabilito che il blocco dei licenziamenti dovrà protrarsi fino al 30 giugno 2021.
Dopo la data stabilita del 30 giugno 2021, il blocco dei licenziamenti sarà attuabile solo in determinate circostanze e fino alla data, fissata al momento, del 31 ottobre 2021.
Il blocco dei licenziamenti fino al 31 ottobre 2021 interesserà infatti tutti quei datori di lavoro che accedono ai trattamenti di Assegno Ordinario (FIS), Cassa Integrazione in Deroga (CIGD) e Cassa Integrazione Salariale Operai Agricoli (CISOA).
Esistono casi in cui però il blocco dei licenziamenti non può essere applicato. Questo vale per una cessione definitiva dell'attività, per il fallimento dell'azienda e in caso di accordo collettivo aziendale stipulato dai sindacati di livello nazionale.
Da sottolineare che il blocco dei licenziamenti previsto dal decreto sostegno vale solo per motivi economici.
Il DL Sostegni dispone molte novità in tema di contributi a fondo perduto. Non conta più il criterio dei codici ATECO perché ciò che viene preso in considerazione è esclusivamente il calo di fatturato; infatti può fare richiesta chi ha registrato un calo di almeno il 30% di media nell'anno della pandemia.
Un'altra novità degna di nota è la possibilità di scegliere tra l'erogazione diretta e un credito d'imposta.
I contributi a fondo perduto possono essere erogati a soggetti che svolgono attività d'impresa arte o professione titolari di una partita IVA, che siano residenti o stabiliti in Italia.
La somma erogabile come contributo a fondo perduto si calcola applicando una percentuale alla differenza tra l'ammontare del fatturato e corrispettivi del 2020 e l'ammontare medio mensile del fatturato e corrispettivi del 2019. Le percentuali sono:
In generale, il contributo a fondo perduto non può superare i 150.000 euro e viene riconosciuto per una somma non inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per soggetti diversi dalle persone fisiche.
Tra le anticipazioni sul nuovo Decreto Sostegno, trapelano novità anche per quel che concerne la proroga della sospensione dei versamenti per le cartelle fiscali e gli avvisi esecutivi fino al 30 aprile. Nel frattempo, però, dall'1 marzo è ripartita la notifica dei nuovi atti.
Tra le misure, è previsto anche un rinvio delle rate di rottamazione e saldo e stralcio: per le rate scadute nel 2020, c'è tempo fino al 31 luglio, per quelle dell'anno corrente si potrà attendere fino al 30 settembre.
Si, dall'8 aprile sono iniziati i pagamenti automatici del bonus una tantum di 2.400 euro previsto per i lavoratori stagionali che hanno sospeso o ridotto la propria attività. Chi ha già ricevuto il bonus di 1.000 euro del Decreto Ristori non deve presentare una nuova domanda. Chi invece non ha beneficiato del precedente bonus deve presentare domanda all'INPS.
La scadenza è stata posticipata al 31 maggio 2021. In una circolare l'INPS ha comunicato che, per dare agli aventi diritto tempo sufficiente a presentare la domanda, il termine è slittato da fine aprile a fine maggio.