Il cedolino o la busta paga è un documento emesso dal datore di lavoro e serve al lavoratore per controllare la correttezza dei calcoli effettuati ai fini di determinare il compenso mensile, ossia il suo reddito da lavoro dipendente.
Un documento come la busta paga può rivelarsi fondamentale sia come garanzia da allegare alla richiesta di un prestito presso un istituto di credito sia come prova in caso di controversia legale relativa a risarcimenti richiesti per errori di calcolo. Per questo motivo, è altamente consigliabile raccogliere e conservare ordinatamente le buste paga mensili e i relativi CUD emessi annualmente dal datore di lavoro.
All'interno della busta paga troviamo 3 aree principali, una con i dati generali, una che determina gli elementi della retribuzione e l'ultima con il calcolo della competenza mensile.
La busta paga si compone di una tabella suddivisa in tre macro aree, vediamole nel dettaglio.
In questa terza parte del cedolino dello stipendio solitamente si trova anche un sunto relativo agli accantonamenti T.F.R. - Trattamento di Fine Rapporto. Il T.F.R. è un compenso differito al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
La quota annua accantonata corrisponde allo stipendio lordo annuo diviso 13,5. Il fondo TFR va aggiornato annualmente applicando l'indice di rivalutazione dell'inflazione stabilito dall'indice ISTAT dei prezzi.
Allo stipendio lordo bisogna detrarre sia le quote destinate ai contributi INPS sia le ritenute fiscali IRPEF - Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche.
I contributi IVS destinati all'INPS danno diritto a tutto un ventaglio di agevolazioni sociali come il trattamento pensionistico, il sussidio di disoccupazione, la cassa integrazione, l'indennità di malattia, eccetera.
La ritenuta IRPEF è l'imposta pagata sul reddito dalle persone fisiche. All'ammontare lordo determinato dall'applicazione del sistema degli scaglioni, vanno sottratte le quote relative alle detrazioni IRPEF riconosciute sulla base di condizioni personali (lavoro dipendente, familiari a carico, spese particolari, ecc.). La differenza tra IRPEF lorda e le detrazioni stabilisce l'IRPEF netta che il datore di lavoro versa allo Stato per conto del lavoratore dipendente, in quanto sostituto d'imposta.
Se non siete sicuri di aver controllato adeguatamente il cedolino paga e desiderate ricevere una consulenza professionale che possa aiutarvi a rilevare eventuali errori di calcolo, esistono diverse possibilità sia gratuite sia a pagamento.
Tra le soluzioni più economiche ritroviamo il CAF - Centro di Assistenza Fiscale: a seconda della situazione personale, la lettura della busta paga può essere gratuita oppure prevedere un compenso comunque di ridotte dimensioni.
Qualora si sia iscritti al Sindacato, bisogna ricordare che questi enti prevedono fra i loro servizi la revisione contabile dei calcoli relativi al cedolino paga.
L'ultima ipotesi consiste nel richiedere questo tipo di consulenza ad un commercialista di fiducia. Il compenso in questo caso varia da professionista a professionista e la parcella dovuta può anche essere piuttosto dispendiosa.
Il CUD è una certificazione emessa dal sostituto d'imposta, ossia dal datore di lavoro, e che attesta l'ammontare dei redditi percepiti nell'anno fiscale precedente a quello di emissione. Per esempio, il CUD 2019 si riferisce ai redditi percepiti nel 2018.
Questo documento deve essere consegnato al lavoratore entro il 31 marzo e ha la funzione di certificare i compensi da lavoro dipendente percepiti, al fine di determinare la dichiarazione dei redditi con il Modello 730
La busta paga è fondamentale per stabilire la rata della Cessione del Quinto. L'importo infatti non deve tassativamente superare un quinto della retribuzione netta mensile.
Solitamente si trovano nella parte inferiore e sono divise in 3 categorie: maturate, godute, residue.