La revisione della direttiva sull'efficienza energetica in edilizia (Energy Performance of Buildings Directive - EPBD - o Direttiva Case Green) è stata approvata il 14 marzo 2023 dal Parlamento Europeo. Quali sono quindi gli obiettivi fissati? Andiamo ad analizzarli
Il Parlamento Europeo ha approvato il testo della Direttiva Case Green secondo cui gli edifici residenziali dovranno raggiungere la classe di prestazione energetica E entro il 2030 e D entro il 2033. Dovranno anticipare i tempi invece gli edifici pubblici e non residenziali per cui è prevista la classe E entro il 2027 e D entro il 2030.
Gli edifici esclusi dalla Direttiva sono i monumenti e i Paesi UE potranno escludere quegli edifici tutelati per un particolare valore storico, gli edifici tecnici, chiese e luoghi di culto.
A partire dal 2028 tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero. Per i nuovi edifici occupati invece, la scadenza è fissata al 2026.
Sempre entro il 2028 per tutti gli edifici nuovi per cui ci sarà possibilità, tecnicamente ed economicamente, ci si dovrà dotare di tecnologie solari.
Nel testo della Direttiva si legge inoltre che gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche si dovranno fare al momento dell'ingresso di un nuovo inquilino o al momento della vendita.
Direttiva Case Green: no a impianti a combustibili fossili, si a caldaie ibride con combustibili rinnovabili.
Per quanto riguarda il riscaldamento, l'obiettivo è quello di eliminare, in maniera graduale, l'utilizzo di impianti di riscaldamento a combustibili fossili entro il 2035 o, successivamente a dimostrazione di non fattibilità, entro il 2040.
Una volta recepita la Direttiva, gli Stati membri dovranno vietare sistemi di riscaldamento alimentati a combustibili fossili negli edifici di nuova costruzione e negli edifici con ristrutturazioni importanti o del sistema di riscaldamento.
Si potranno utilizzare sistemi ibridi, caldaie certificate che funzionano con combustibili rinnovabili.
Cosa succede adesso? Il passaggio successivo all'approvazione del testo della Direttiva da parte del Parlamento Europeo è la negoziazione dei deputati con i governi dei Paesi UE per concordare una forma definitiva di questa normativa.
L'obiettivo resta quello di ristrutturare al fine di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e il consumo energetico entro il 2030, con l'auspicio di raggiungere una neutralità climatica entro il 2050.